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  • 12.09.2011

Il green building è una strada obbligata

Il futuro non aspetta. Il mercato, seppur da poco, sembra aver fatto le sue scelte: il green building sarà la nuova direzione verso cui punterà il settore delle costruzioni. Si tratta solo di saper agganciare questa tendenza in modo da sfruttare le potenzialità ed evitare le insidie. È questo l'obiettivo dal panel organizzato da Ubs real estate l'8 giugno, durante il ricco calendario di appuntamenti dell'Eire.
«Green building: un mercato per scelta o il mercato del futuro?» mette uno di fronte all'altro tecnici e professionisti del settore per analizzare punti di forza e criticità della bioedilizia, settore che ha avuto una crescita molto recente ma, allo stesso tempo, sembra avere un trend futuro di assoluta espansione», spiega Gaetano Lepore, responsabile del settore costruzioni di Ubs real estate. «Soprattutto per le fasce alte e medio alte di mercato – aggiunge – il green building si imporrà sempre di più e permetterà di valorizzare il proprio investimento e mantenere saldo più a lungo il rapporto locatore e conduttore. Questo grazie alla percezione di benessere e alla performance energetico-ambientale che la struttura veicola».

Giocano allora un ruolo chiave la luce, l'isolamento acustico, i materiali utilizzati e la generale consapevolezza di abitare in un green building a elevato risparmio energetico e rispettoso dell'ambiente. Il costo ovviamente è una variabile da tenere sempre sotto osservazione: «Possiamo dire che dipende molto dal tipo di categoria energetica che si intende raggiungere e dalla tipologia dell'edificio - spiega Andrea Ciaramella, ricercatore del dipartimento di Scienza e tecnologie dell'ambiente costruito del Politecnico di Milano –, ma per quanto fino ad ora rilevato, posso dire che l'incidenza è pari a circa il dieci per cento in più rispetto alle costruzioni di tipo tradizionale».
Oltretutto, spesso non servono interventi particolarmente invasivi per rendere meno energivoro uno stabile: «Indipendentemente dal tipo di certificazione (Itaca, Leed, Casaclima, e così via) costruire con alte prestazioni non richiede sforzi particolarmente rilevanti – sottolinea Ciaramella – bastano pochi accorgimenti per avere requisiti in linea con il mercato attuale. Già con i giusti sistemi di coibentazione e gli impianti di qualità si possono avere miglioramenti davvero significativi».

Un investimento in questa direzione, che ha un costo comunque maggiore, viene ripagato in termini di valore dell'edificio? «A volte permane un tipo di orientamento negli investitori che punta solo a una logica del breve periodo e quindi si evita di considerare questo aspetto – dice Lepore – ma sempre di più il mercato si sta muovendo verso un tipo di valutazione che si orienta verso il medio o lungo periodo e in questo senso la bioedilizia gioca un ruolo fondamentale».
Se ci si vuole invece attenere solo ai dati economici la valutazione è ancora difficile da fare: «In questo momento non abbiamo dati precisi. Però esistono alcune ricerche effettuate negli Stati Uniti, dove il mercato delle costruzioni "green" è più avanti rispetto al nostro, che cominciano a rilevare come una certa fascia di investitori prenda in seria considerazione solo questo tipo di mercato a minore impatto energetico e ambientale».

E proprio dagli Usa arriva la certificazione più famosa e diffusa nel mondo, il Leed, al centro di un altro incontro della fiera milanese, organizzato per il 7 giugno. «Leed per il mercato immobiliare», promosso dal Green building council Italia.
«Nel nostro paese seguiamo già un centinaio di progetti registrati, tutti di dimensioni rilevanti, per un valore complessivo di alcuni miliardi di euro», dichiara Mario Zoccatelli, presidente del Green building council Italia. Un goccia nel mare se si pensa a cosa significa Leed negli Stati Uniti: «Chiaramente li sono molto più avanti perché questo tipo di certificazione viene usata da molti anni ed è diventata un modello che si applica a tutti i tipi di costruzioni, da quelle di altissima fascia a quelle minori. In Italia siamo ancora prevalentemente sul settore alto ma in estate lanceremo una novità: si tratta dello strumento calibrato per il piccolo residenziale. Si chiamerà infatti «Gbc home» e farà sempre parte della famiglia dei Leed ma avrà un target diverso». A cosa serve? Non solo per il mercato del nuovo ma anche, ci tiene a chiarire Zoccatelli, «per riqualificare l'esistente».